lunedì 13 febbraio 2012

stalattiti, stalagmiti e bombe neve

Stamani la neve c'era tutta quanta. Beh, ovvio, come un po' ovunque dove è caduta in quantità considerevole... e più di un metro mi sembra effettivamente una quantità considerevole.
No, il fatto è che sono stata praticamente due giorni tappata in casa, con la testa persa in posti più o meno piacevoli o più o meno spiacevoli, e ad un certo punto, ieri sera, mi sono resa conto che per un imprecisato tempo mi ero del tutto dimenticata di cosa ci fosse fuori. Invece è bastato uno sguardo ad una finestra per farmi rendere conto di quello che avrei trovato al mio risveglio.
A volte è strano come certi pensieri prendono corpo... mi sono chinata davanti al caminetto per allargare la brace prima di andare a letto, ma appena ho smosso i tizzoni, il fuoco che mi era sembrato ormai finito, è divampato con fiammelle vivaci. Così ho spento la luce e mi sono sistemata sulla poltrona a guardare l'ultimo fuoco di quel mio strano (ma neanche tanto) fine settimana.
Deve esserci un detto riguardante l'ultimo pezzo di legno che si brucia... non so qualcosa tipo che è il più lento a spegnersi... no, mi sa che è la stella, quella... sciocchi pensieri senza senso...
Fuoco negli occhi e neve nei pensieri... calore sulla pelle e freddo nel cuore... che poi è paradossale dimenticarsi proprio della ragione per cui ci si è chiusi in casa, no?
In fondo non mi accade solo con la neve... ed ecco che infatti non è più neve ma tutto un marasma di considerazioni mediamente confuse e il fuoco... beh, il fuoco... sono sicura che avrei trovato ancora diversi paragoni interessanti e buoni per rovinarmi definitivamente la nottata, ma l'ultima fiamma si era nel frattempo spenta e così sono andata a letto con quel lieve senso di amarezza ed una mezza ansia tipiche del pre-lunedì.
E stamani la neve c'era tutta quanta, dicevo. Con un bel sole che la faceva brillare, con la montagna che si delineava nitida contro il cielo azzurro, con quell'arietta gelida che affetta il viso ma che poi, alla fine, non è neanche spiacevole. Era più bella di come l'avevo pensata ieri sera e meno candida di come l'avevo ammirata l'ultima volta.
Affrontabile.
Oddio, ho camminato talvolta in una sorta di piccoli percorsi simili a quelli dei labirinti, a volte senza uscita tanto che devi tornare indietro... ho cercato di evitare le lastre di ghiaccio, anche in rilievo,  che si formano dallo sgoggiolamento delle gronde, ho fatto attenzione alla caduta dei lunghi ghiaccioli che pendono dai tetti simili ad appuntite spade di damocle, ho schivato piccole valanghe in caduta libera o provocata da alberi e terrazze, fino a quando l'ultima mi ha preso in pieno, ma la risata che ne ha accompagnato l'arrivo me l'ha fatta identificare come un'inequivocabile pallata!
Ho riso anche io ed ho pensato che sono stata, decisamente, troppo in casa.


10 commenti:

Ilmondoatestaingiù ha detto...

uscire sulla neve candida con il sole è sempre una gran cosa... spazza via tutta la cupezza della notte d'inverno

Jamais Vu ha detto...

e la vita è fuori. Dove sei meno protetta, ma dove ci si guarda, si parla, si mescola, si ricorda.

sed ha detto...

a volte la vita fuori, fa più paura se la guardi da dentro casa... a volte però preferisci avere paura. (Jei, mi hai capita, vero?)

sed ha detto...

World, hai ragione... oddio, meglio ancora se non si fosse diretti a lavorare... ma questi sono dettagli :)

Ilmondoatestaingiù ha detto...

se stiamo a guardare il pelo nell'uovo non usciamo più... :)

sed ha detto...

oppure non rientriamo....

Jamais Vu ha detto...

Sed è quando meno ti capisco che sento quello che dici.Un pò come non sapere bene dove metti i piedi, ma sapere dove ti porterà.
Sono criptica?

sed ha detto...

no, sei ottimista.

kiki ha detto...

"esci da questa casa esci da questa casaa" (Fa impressione il vocione in una così tenera fanciullina vero?)

sed ha detto...

stasera, giuro, esco, esco, esco.....