domenica 24 giugno 2012

due anime (partita e forse arrivata)

Sto guardando la partita. Beh, non sembrerebbe strano, il calcio non lo seguo più da tempo, ma mondiali ed europei li ho sempre guardati... da sola, in coppia, in compagnia... ma c'ero. Fino a quest'anno. Dalle prime partite di questo campionato mi sono tenuta distante come se il calcio non solo non mi fosse mai piaciuto, ma  non sapessi neanche cosa fosse. Non mi sono neanche sforzata, in due occasioni non sapevo neanche l'orario e non è che ho evitato intenzionalmente il canale: me ne sono proprio dimenticata. Dopo mi sono informata sui risultati (l'indomani, in effetti) ed ho sentito distrattamente anche qualche commento, ma senza il minimo interesse.
Ma le mie azioni e reazioni mi incuriosiscono sempre e così non ho potuto fare a meno di interrogarmi su questa mia attuale dinamica.
Voglio dire, non è che una cosa che ti è sempre piaciuta, seppure a livelli diversi, può smettere di colpo di attirarti, anche minimamente, no?  Mi sono anche detta che se mi fossi ritrovata in compagnia di un appassionato, l'avrei certamente seguita volentieri, anche con entusiasmo credo. Eppure non è una cosa che prima facevo di riflesso ad una passione altrui e mi ricordo pure di essermi guardata partite in perfetta solitudine.
Sono davvero così cambiata? O forse è una questione di distanze di sicurezza? Stravolgere abitudini che facevano parte di quella che ora mi sembra un'altra vita? Non è tanto il timore di ricordi legati agli eventi passati, quanto la necessità di essere altrove da ogni possibile luogo dove posso aver riposto il dolore. Una sorta di cambio di residenza da una parte di me restando comunque negli stessi posti...
Ovviamente ci sono percorsi che non posso evitare ma in questi mesi sono riuscita piano piano a gestirmeli. Altri, spesso più banali, mi sembrava pretenzioso e non indispensabile affrontarli.
Forse il calcio era uno di questi cassetti opportunamente chiusi. Sicuramente lo era la Formula 1, con ben altre ragioni tra l'altro...
Ma oggi ho guardato un po' del Gran Premio, gli ultimi venti giri, più o meno... ed ho scoperto una cosa, non mi ha fatto ritrovare pezzi di dolore, ma solo pezzi di me. Pezzi che, devo dire, mi dispiacerebbe perdere.
E così adesso sono qui... oddio, non è che mi entusiasmi tantissimo, eh? E ci sono un sacco di giocatori che non conosco e di cui non saprei dire la squadra. E nessuno a cui chiedere.
Però mi sembra un passo avanti. Non so bene in che direzione.
Ma magari mi qualifico...


è mia... sottointende la vita....

7 commenti:

Anonimo ha detto...

... strano, non ho i tuoi motivi, ma ho fatto come te con queste partite. mmm, sarà perché mi sembra sempre più come il gioco della lippa!
ciao
dok

Ilmondoatestaingiù ha detto...

si, è tua.. :)

Ti abbraccio

sed ha detto...

ma ancora non so che farne... :)

sed ha detto...

Dok, i motivi magari no... i pensieri a volte però.....

Jamais Vu ha detto...

Forse sono gli effetti del calcio, in fondo fa bene anche alle ossa. Forse aver visto i rigori sdraiata a letto tra il caldo e lo stupore di guardare una cosa verso la quale non ho mai provato il benchè minimo interesse. Forse che, ci sono sempre troppi forse che nella mia vita..rimane che da due giorni mi martella in testa questa (http://www.youtube.com/watch?v=eMRE5mk09mE). Coincidenze.

Anonimo ha detto...

...ma lo sai che più ti leggo e più ...il mio volerti bene a distanza aumenta...??!! ti abbraccio forte...Ale

§ ha detto...

ciccia!