Ci deve essere un aggeggino collocato a metà strada tra cervello e corde vocali, tra muscoli e volontà, tra pensiero e azione... Una cabina di regia, insomma, che decide cosa mandare in onda, un filtro che determina cosa far passare e cosa mandare indietro, un traduttore che trasforma le sensazioni in parole. Il congegno, probabilmente, all'origine non è per tutti uguale, c'è chi ha un modello standard, chi più sofisticato, chi meno. Poi, volendo, ci si può lavorare, sfruttare al meglio le sue potenzialità o, al contrario, sottoutilizzarlo. Talvoltà può subire temporanee alterazioni, persino delle modificazioni oppure risentire di influenze ed interferenze.
Infine, a certe persone, gli si rompe. Purtroppo.
5 commenti:
Mah, talvolta pare che si rompa, invece funziona perfettamente. Ovvero: quando ce vo', ce vo'! :)
ti dirò, a me a volte si incastra, quando deve dire molto e non sa dove cominciare...
eh, ragazzi, non mi sono spiegata bene... non alludevo al problema di quando si rompe il proprio, ma di quando ce l'ha rotto qualcuno con cui si ha a che fare! Insomma, sono rompimenti diversi....
no no avevo capito, è che a me succede così
Poi c'è anche quello per scrivere...
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