sabato 21 maggio 2011

"lievità"





"... e ogni volta che un bambino dice:” Non credo alle fate”, da qualche parte una fata muore."


Sul mio pianeta non esiste l’Ottomarzo. A parte che non esiste neanche Marzo. Voglio dire, è un problema ideare un calendario con mesi e stagioni quando per compiere l’intera orbita intorno al sole si impiegano 11487 di anni terrestri… qualcuno ha provato a dare il nome ai mesi ma erano difficili da ricordare, ecco. Usiamo i numeri, ovviamente. Le ricorrenze, invece, le abbiamo abolite. Almeno per come vengono intese qui sulla Terra. In realtà abbiamo giorni speciali da festeggiare ma vengono determinati in base a stati di bisogno e livelli emozionali… beh, adesso è un po’ difficile da spiegare.
Ad esempio c’è La Festa Delle Fate che ha una tradizione antichissima… Pare che sia nata per ricordare una giornata terribile in cui ci fu un’epidemia di incredulità rispetto all’esistenza di questi spiriti che portano in se l’impalpabilità di certi sogni e sanno rendere magico il pensiero. L’ondata di scetticismo causò una vera e propria strage di queste eteree essenze e da quel giorno, ogni volta che certi elementi negativi aleggiano nell’aria in una quantità pericolosa, ecco che viene indetta La Festa Delle Fate durante la quale si regalano a chi si vuole piccoli campanellini. E’ una giornata particolarmente piacevole perché si sentone un po’ ovunque questi lievi tintinnii che, oltre a simboleggiare la riscoperta della nostra componente idealista (o “fantasioemotiva” come dicono gli esperti), fanno soprattutto sentire che non siamo soli.
Dunque, questa festa non ha mai una data precisa, ma arriva esattamente quando ce n’è bisogno… Qualcuno ti regala un campanellino (anche usato, anzi, meglio se usato) e tu regali il suo suono a chiunque lo riesca ad ascoltare… perché su Sedna le feste non sono mai solo del festeggiato, ma di tutti.
Anche le Fate son d’accordo.

nel covo dei pirati

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