sabato 21 maggio 2011

"un'altra da me stessa"

27 Febbraio 2011

Le insicurezze sono scomode compagne di viaggio ma alla fine ti abitui anche a loro. Io ho provato a ignorarle, capirle, combatterle, sconfiggerle e invece eccole ancora qua a condizionarmi la vita. Si, diciamo che più o meno le gestisco ma ormai lo so che resteranno con me.
A me fanno venire in mente le visioni di John Nash nel film A Beautiful Mind… si, voglio dire, anche per me all’inizio erano disagi reali, pensieri apparentemente logici, poi invece piano piano ti rendi conto che sono viziati da altri meccanismi, spesso poggiati su sensazioni falsate che ti portano a conclusioni sbagliate e questo è un gran bel problema perché, invece tu sei abituato a fare affidamento sul tuo istinto che tante altre volte ha visto giusto.
Ma, anche per me come per Nash, non è che quando ci si rende conto di avere questi compagni immaginari, tutto si risolve… cioè, tu lo sai che non sono veri, ma loro insistono, ti insinuano dubbi, ti tormentano e ti confondono.
Se sei fortunato, passi dei periodi di remissione in cui spariscono… generalmente è quando godi del fortunato appoggio di qualcuno o di circostanze particolarmente benevoli… sono giorni belli e preziosi perché la tua vera essenza riesce a venir fuori senza filtri e paure ma non durano mai a lungo proprio perché si basano su apporti esterni.
Tu, però, per un po’ ci credi e ti illudi persino di avere sconfitto i tuoi demoni ed è a questo punto che generalmente loro ritornano e ti si schiantano addosso senza che tu riesca nell’immediato a capacitarti di cosa stia succedento… improvvisamente risenti stonature, alterazioni, contraddizioni, cambiamenti e dai la colpa a chi ti sta intorno che te li provoca… ok, a volte contribuiscono ma in realtà sei tu che sei tornata a ragionare male.
Ma dopo diverse di queste goduriose alternanze, alla fine capisci ed impari a muoverti nel dubbio costante che ciò che la tua mente ti propone non sia esattamente oggettivo… l’unica possibilità che hai è quella di darti tempo, lasciar depositare le turbolenze per poter guardare come stanno le cose.
A volte funziona.
Il risultato non è esattamente quello che un tempo avresti sperato, sei consapevole che alcuni aspetti di te non riescono sempre a trovare la strada per uscire e che altri vengono distorti. Un po’ ti dispiace comprendere che non sarai mai come sai di poter essere… ma sei così, con le tue battaglie vinte e perse, con gli errori che torni puntualmente a ripetere, con i brevi periodi di luce ed i lunghi mesi di buio. Con i soliti, maledetti, compagni di viaggio… almeno consumassero loro un po’ delle calorie che ingurgiti…

Noemi - Vuoto a Perdere

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