giovedì 2 giugno 2011

eco nel vuoto

C'è un detto di un tale Ch'ing-yuan che dice: "Prima di praticare per trent'anni lo Zen vedevo le montagne come montagne e le acque come acque. Quando giunsi a una sapienza più profonda, vidi che le montagne non sono montagne e le acque non sono acque. Ora che ho raggiunto l'essenza della sapienza, sono in pace, perché vedo le montagne come montagne e le acque come acque."
Ora, io non ho mai praticato lo zen ma a volte, nel mio piccolissimo, mi è capitato di fare percorsi e giungere a conclusioni molto simili a ciò che avevo messo in discussione in partenza. Ma non sempre in positivo.
Prendiamo ad esempio questi miei dieci anni di web. Quando mi sono affacciata a questa finestra, uscivo da un periodo di grande confusione in cui mi sembrava di aver perso tutto quello che di bello poteva esserci in me... aspetto, capacità, obiettivi, l'elenco sarebbe lungo. Mi sentivo un contenitore vuoto da cui gli altri si aspettavano cose che sicuramente ero stata in grado di fare ma che mi erano improvvisamente impossibili.
Attraverso le varie ed alterne fasi telematiche, ho riscoperto tutte le mie componenti e potenzialità, quello che avevo dentro insomma... molte cose c'erano sempre state, altre si erano piano piano evolute o involute. Il risultato non era stato forse come mi sarei aspettata, ma non ero vuota. La capacità di guardarmi dentro, la curiosità di guardare dentro agli altri, la sensibilità di sentire le mie vibrazioni e spesso quelle altrui, il riuscire a dare corpo e spessore a pensieri ed emozioni e capire che potevano appartenere anche ad altri ed essere condivisi.
Non so... per un lungo momento mi è sembrato che fossero tutte cose importanti, fondamentali. Ricchezze.
Ma la ricchezza è espressione di un valore e il valore di qualcosa si misura dalla sua richiesta, no?
E così, alla fine ho scoperto che le cose che mi sono richieste sono altre e che le mie risorse sono importanti solo se mi consentono di soddisfare la richiesta di prodotto. Alla fine quel che conta è avere un aspetto adeguato, tenere pulita una casa, essere efficienti nel lavoro, attenti ai bisogni di chi ti sta intorno, puntuali in quel che la vita mano a mano richiede. Insomma questi dieci anni di percorso in cui ho trovato o ritrovato quel che avevo dentro, sono stati abbastanza inutili se non deleteri, perché di tutte queste bellissime cose in realtà non c'è alcun bisogno.
Ecco. le montagne sono di nuovo montagne e le acque sono di nuovo acque. Ed io sono di nuovo un contenitore vuoto. Un po' come quando apri i file di una cartella da word e ti dice che è vuota perché tu in quella cartella hai salvato i file di excell. Insomma, dieci anni a ragionare in excell e invece servono documenti word...
Probabilmente è per questo che ho questa sensazione di fine ciclo e sto piano piano cancellando i miei... file inutili. Non è per niente facile perché a me piacerebbe un mondo diverso... un mondo excell, insomma.


1 commento:

mauro ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=8lTXHNPYKOM