mercoledì 25 gennaio 2012

too lost to lose

Del telepass mi fido abbastanza, dai.... insomma, quel tanto che basta a farmi attraversare il casello senza apparente esitazione. Mmm... ok, non è vero, in realtà c'è sempre quel momento in cui penso che forse la sbarra non si solleverà e la tentazione di dare una toccatina ai freni è così forte che non sono per niente sicura di non averlo effettivamente fatto.
Però, voglio dire, non è irragionevole... esiste una remota possibilità che qualcosa non funzioni, no? Che ne so... metti un black out? E non deve essere per niente bello cozzare contro quella sbarra.
Con le persone mi succede un po' la stessa cosa. Alcune hanno questo passaggio dedicato, una corsia preferenziale, e per un inspiegabile motivo sembrano avermi dato il congegno per passare senza fermarsi... è davvero una bella cosa... in pratica significa dare per acquisite tutta una serie di interazioni di base e poter passare immediatamente al livello superiore e oltre... si parte da uno stadio avanzato e questo implica un approfondimento immediato. Insomma, un modo di toccarsi l'anima saltando i convenevoli, non so se mi sono spiegata.
Però, mi rendo conto, che quella esitazione, più o meno evidente, mi resta sempre... non posso fare mai a meno di pensare che magari siamo in un giorno in cui i telepass non funzionano, ecco.
Non credo che sia mancanza di fiducia... voglio dire, questi telepass sono aggeggini complessi e non è che quando ci si scanbiano si compila un contratto con tutte le clausule ben specificate, no, ognuno ne ha una certa percezione e le percezioni, lo dico sempre, sono roba pericolosa. Buona, ma pericolosa.
E le sbarre che si trovano nei caselli delle autostrade dell'anima, sono davvero dure.


4 commenti:

Ilmondoatestaingiù ha detto...

la vita funziona con quegli aggeggini... e bisogna fidarsi della combinazione del telepass.

Comunque anche a me qualche volta la sbarra è rimasta giù. Niente di male, basta sapere che può succedere e procedere con cautela :)

Sammy ha detto...

Non credo che con le persone ci sia un "telepass", o c'è un muro o c'è un varco sempre aperto. Ci vuole tempo, intuizione e empatia per capire se da qualche parte. nel muro, c'è un varco.

sed ha detto...

"Sapere che può succedere" è ancora una volta la via equilibrata ed è senza dubbio giusta e logica... Ma passare il casello senza dover fare la minima attenzione... beh, è altra roba! :)

sed ha detto...

Sammy. Ci sono persone che hanno il "varco" e ce l'hanno per tutti, è un fatto di disponibilità di base. In casello libero, insomma.
Ma poi ci sono aperture dirette e sostanzialmente dedicate, un accesso ad una parte più importante della tua anima che non è per tutti ma solo per alcuni... il telepass è come la chiave di casa... o di altre stanze più interiori. :)