Qualche giorno fa leggevo su un blog, di una certa avversione, tra le altre cose, per l'uso dei puntini di sospensione negli scritti, cosa che non è neanche la prima volta che mi capita di sentire e che mi ha ancora una volta portato a fare una sorta di outing.
Ora, premesso che la punteggiatura ha una buona dose di regole (che credo di conoscere solo una parte, lo ammetto) ma poi consente pure una certa personalizzazione nell'impiego e, tanto più nei blog che, a torto o a ragione, possono essere un po' l'emblema di una certa libertà di espressione così come di libertà di scelta per i lettori, premesso questo, dicevo, a me i puntini piacciono proprio. Oddio, capisco che a volte se ne possa fare un uso inappropriato che poi risulta esagerato, però a me servono tutti. Ad esempio, dopo il "però" della frase precedente, io i puntini ce li avrei messi perché indicavano una sorta di breve esitazione prima dell'ammissione e scrivere le parole di seguito non rende il mio pensiero allo stesso modo, ecco.
La verità è che io sono un tipo da puntini di sospensione. E' il mio carattere, sempre in bilico tra l'esuberanza e l'impaccio, è il mio modo di riflettere, un'elaborazione continua di pensieri che non hanno ancora una definizione sicura, è il mio modo di pormi, cauto perché desideroso di trovare parole che riescano a farsi capire, è il mio essere già oltre il concetto appena espresso, consapevole dell'impossibilità di spiegare dove, è il mio guardare lontano persa in tutto quello che non voglio o non posso dire, è la mia insicurezza che tutto ciò possa interessare mai a qualcuno, è il mio sentirmi inafferabile come l'idea che tento di esprimere (e qui ci starebbero benissimo i puntini perché questo elenco è sicuramente incompleto e mettere il punto dà l'impressione di compiuto, ma ora che l'ho detto, posso anche metterlo, no?).
La verità è che io sono un tipo da puntini di sospensione. E' il mio carattere, sempre in bilico tra l'esuberanza e l'impaccio, è il mio modo di riflettere, un'elaborazione continua di pensieri che non hanno ancora una definizione sicura, è il mio modo di pormi, cauto perché desideroso di trovare parole che riescano a farsi capire, è il mio essere già oltre il concetto appena espresso, consapevole dell'impossibilità di spiegare dove, è il mio guardare lontano persa in tutto quello che non voglio o non posso dire, è la mia insicurezza che tutto ciò possa interessare mai a qualcuno, è il mio sentirmi inafferabile come l'idea che tento di esprimere (e qui ci starebbero benissimo i puntini perché questo elenco è sicuramente incompleto e mettere il punto dà l'impressione di compiuto, ma ora che l'ho detto, posso anche metterlo, no?).
Insomma, mi rendo conto che tanti puntini possono disturbare e, per quanto l'essere proprietaria di questo blog mi potrebbe esimere dal giustificarmi, a me non piace disturbare (dio, che voglia di mettere i puntini anche qui, perché su questa cosa del disturbare c'è il mondo dietro), ma prometto solennemente che metterò solo quelli che riterrò assolutamente necessari. Vale a dire tutti.
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8 commenti:
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(primo!)
:)
hai vinto una dose di puntini... personalizzati!
condivido... :)
vedo :)
terza.... !
Seddina non ne vedo nemmeno uno. Sei improvvisamnete risoluta??
L'anonimo sono sempre io:)
per prima cosa tu non sei mai anonima... e poi, guarda meglio :)
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