sabato 27 ottobre 2012

mi è semblato di vedele un gatto

Io twitter non l'ho capito. Cioè, so come funziona... mmm... sì, abbastanza dai, e mi piace pure... vedo tutti questi che lo usano, esternano, si passano informazioni, battute, sembrano divertirsi un sacco...  ma, di fatto, non so che farci, ecco.
La cosa non mi meraviglia. La mia vita è stata costellata di twitter, di eventi, passatempi, abitudini, consuetudini che ho guardato da lontano senza mai riuscire ad inserirmi, o almeno mai completamente. Infatti la stranezza è proprio questa, non è che non ho avuto opportunità, non è che mi sono state precluse le occasioni, non è che non avessi possibilità o capacità...  Se mi guardo indietro vedo che ho avuto contatti più o meno ravvicinati con quasi tutte le realtà o le situazioni che adesso osservo da lontano con una certa invidia sentendomene esclusa. E se ci penso, vedo che la dinamica è sempre stata più o meno la stessa: io che mi affaccio, mi manifesto, riesco persino ad affermere un mio piccolo spazio.... e poi, non so, dopo un po' mi allontano, mi ritiro, mi cancello. In alcune circostanze sono riuscita a durare di più, persino a divertirmi ed a godere finalmente nell'essere esattamente dove volevo stare, ma generalmente ho trovato sempre il modo di mettere quella famosa distanza che potrei banalmente definire di insicurezza.
Eppure, se vado a vedere ogni singolo frangente, non riesco a trovare il punto dove ho sbagliato. Cioè, sì, capisco che forse occorreva agire diversamente ma, onestamente, non vedo come io avrei potuto farlo.
Ma torniamo a Twitter. Naturalmente ho due contatti, uno più ufficiale, l'altro più anonimo che mi consentirebbe di  sentirmi più libera nella mia espressione. E già questa è una contraddizione, perché il primo, per quanto ufficale, non lo conosce praticamente nessuno quindi potrei usarlo a mio piacimento...
La cosa che mi piace di twitter è lo stile di essenzialità. Ora, chi mi conosce sa che io tendo ad essere logorroica, si vede anche dai post... mi piace scrivere quanto parlare e se comincio tenderei ad andare avanti ad oltranza. Ed infatti, ad oltranza vado avanti nei miei interminabili ragionamenti fin quando, di colpo, mi viene in mente un pensiero breve che per me riassume tutto un lungo concetto che non avrei neanche più la forza di formulare.
Ecco, twitter mi sembra l'ideale per il mio pensiero breve, ma di fatto, potrebbe essere altrettanto ideale scrivermi lo stesso pensiero in un post it e attaccarmelo al muro... voglio dire, sempre per me rimane.
Perché, in realtà, la cosa bella di twitter è questo poter stare sempre in contatto con un certo numero di persone, come lasciare aperta una finestra sulla propria vita o, meglio ancora sulla propria mente.
Solo che io mi chiedo: ma a chi può interessare stare in contatto con questa testa, nonché con la sua singolare proprietaria?
Che poi, diciamolo, io ho provato a seguire delle persone... personaggi pubblici, intendo, anche molto interessanti, ma accidenti quanto scrivevano, era tutto un trillare di messaggi... Voglio dire, ma chi ha tempo????
Così adesso, twitter lo apro dal pc esattamente come faccio con il blog o con facebook... insomma, a forza di stare in contatto con me stessa finirà che mi chiederò l'amicizia...
 
 
 

4 commenti:

Sammy ha detto...

sottoscrivo, anzi, retwitto

sed ha detto...

taci... la prima volta mi ci hai fatto entrare tu!!!! :)

Dantès ha detto...

io continuo a non capirci nulla, non riesco ad appassionarmici. immediatezza per immediatezza, preferisco fb

sed ha detto...

io continuo a preferire il blog... sarà che il primo amore...