sabato 21 maggio 2011

Sweet Dream Are Made Of This




21 Agosto 2010

Mi scriveva parole sulla pelle e, accidenti, era terribilmente piacevole. Aveva preso la mia mano tra le sue, prima giocando leggermente ad intrecciare le dita, poi rovesciando il palmo verso l'alto e aprendolo bene, passandovi sopra l'altra sua mano, come se volesse preparare la superficie. Poi aveva poggiato la punta della penna, solleticandomi la pelle mentre componeva le parole. Non vedevo cosa stesse scrivendo, forse non guardavo neppure, mi limitavo a sentire... con la curiosità di chi non ha fretta di scoprire, perché sa comunque che sarà una cosa bella... e infatti sorridevo mentre lui mi chiudeva a pugno la mano per nascondere ancora il suo contenuto...

Mi sono svegliata così, stamani, con il braccio piegato sul cuscino e la mano ancora chiusa. Non l'ho aperta subito. Ovviamente sono stata perfettamente consapevole che si era trattato di un sogno e che sul palmo non avrei trovato scritto nulla, però ho provato a trattenere ancora un po' quella sensazione che stava svanendo. Almeno per capire chi era l'audace scrittore, ho pensato... Ma il regista della fantasia onirica si era dilettato in un primo piano della mano senza allargare il campo. La cosa che mi ha infastidita è che la me stessa del sogno sapeva perfettamente chi ci stava incidendo i sensi, lo capivo da quella sensazione di intima familiarità che avevo avvertito. Lei aveva visto ed io avevo sentito. Entrambe non sapremo mai cosa avremmo letto aprendo la mano... ma si può essere invidiosi di sé stessi?



Eurythmics - Sweet Dreams (Are Made Of This)

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