31 Luglio 2010
Lo spazio dietro casa mia è un po' come me, ha delle potenzialità.
Tanto per cominciare non saprei neanche come definirlo. Si tratta di una sorta di rupe formata da rocce e scaloni di terreno impervio. Sulla sommità, che sovrasta di un bel po' l'altezza del mio palazzo, ci sono altre case che in inverno, quando gli alberi si spogliano, sono ben visibili ma che in estate spariscono dietro le fronde verdi regalandomi un certo beato isolamento.
Sono prevalentemente castagni, anche un marrone e poi un noce ed un paio di ulivi ancora giovani ma tutto in ordine molto sparso per cui non è sicuramente un bosco.
Ci sono anche fiori piantati anni fa, soprattutto rose di vari colori, ma non posso certo definirlo un giardino.
In basso ci sono i miei amati cespugli di lamponi, qualche pianta di rosmarino, salvia, menta e prezzemolo, più in alto non so neanche io di preciso, sono secoli che non ci salgo, ma il mio babbo ogni tantosemina qualcosa. Senza troppa ambizione e sistematicità, per cui anche chiamarlo orto è un po'ambizioso.
Ad ogni modo bisogna pur identificarlo, no? Orto è una parola che talvolta usiamo, oppure lo chiamiamo semplicemente "dietro".
Sono legata a questo posto in una maniera viscerale, più ancora che alla mia casa eppure non ci vado spesso, mi limito a guardarlo dalla finestra ed a constatare il suo abbandono.
Insomma, è come guardarmi allo specchio.
Ha potenzialità, dicevo. Ma è stato per troppo tempo trascurato o utilizzato in modo poco opportuno, è disseminato di oggetti di tutti i tipi "che potrebbero sempre far comodo" e di interventi alquanto arrangiati... anche in questo siamo simili, anche io sono piena di roba accumulata durante gli anni, magagne sistemate alla meglio, esperienze, tentativi, convinzioni, che adesso non so più come interpretare e confondono la percezione che ho di me e soprattutto l'idea che do agli altri.
Il problema è che per risistemarlo ci vorrebbe impegno, determinazione, tempo ed anche un bel po' di soldi. Come per me.
Però, che devo dire? Avere potenzialità è sempre meglio che non averle, no? Certe volte io lo guardo e vedo il posto meraviglioso che potrebbe essere e per un momento so che sotto gli apparenti disastri lui è davvero in quel modo. Qualche volta mi accade anche allo specchio.
Don't look at me
Lo spazio dietro casa mia è un po' come me, ha delle potenzialità.
Tanto per cominciare non saprei neanche come definirlo. Si tratta di una sorta di rupe formata da rocce e scaloni di terreno impervio. Sulla sommità, che sovrasta di un bel po' l'altezza del mio palazzo, ci sono altre case che in inverno, quando gli alberi si spogliano, sono ben visibili ma che in estate spariscono dietro le fronde verdi regalandomi un certo beato isolamento.
Sono prevalentemente castagni, anche un marrone e poi un noce ed un paio di ulivi ancora giovani ma tutto in ordine molto sparso per cui non è sicuramente un bosco.
Ci sono anche fiori piantati anni fa, soprattutto rose di vari colori, ma non posso certo definirlo un giardino.
In basso ci sono i miei amati cespugli di lamponi, qualche pianta di rosmarino, salvia, menta e prezzemolo, più in alto non so neanche io di preciso, sono secoli che non ci salgo, ma il mio babbo ogni tantosemina qualcosa. Senza troppa ambizione e sistematicità, per cui anche chiamarlo orto è un po'ambizioso.
Ad ogni modo bisogna pur identificarlo, no? Orto è una parola che talvolta usiamo, oppure lo chiamiamo semplicemente "dietro".
Sono legata a questo posto in una maniera viscerale, più ancora che alla mia casa eppure non ci vado spesso, mi limito a guardarlo dalla finestra ed a constatare il suo abbandono.
Insomma, è come guardarmi allo specchio.
Ha potenzialità, dicevo. Ma è stato per troppo tempo trascurato o utilizzato in modo poco opportuno, è disseminato di oggetti di tutti i tipi "che potrebbero sempre far comodo" e di interventi alquanto arrangiati... anche in questo siamo simili, anche io sono piena di roba accumulata durante gli anni, magagne sistemate alla meglio, esperienze, tentativi, convinzioni, che adesso non so più come interpretare e confondono la percezione che ho di me e soprattutto l'idea che do agli altri.
Il problema è che per risistemarlo ci vorrebbe impegno, determinazione, tempo ed anche un bel po' di soldi. Come per me.
Però, che devo dire? Avere potenzialità è sempre meglio che non averle, no? Certe volte io lo guardo e vedo il posto meraviglioso che potrebbe essere e per un momento so che sotto gli apparenti disastri lui è davvero in quel modo. Qualche volta mi accade anche allo specchio.
Don't look at me
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