"Il sollievo di poter finalmente accantonare un periodo che non volevo vivere, mi
fa paradossalmente sperare, ma solo di sfuggita, che quando, tra undici mesi,
riaprirò questa scatola, magari sarà tutto diverso, ma il brivido che accompagna
questo pensiero mi fa pentire di aver involontariamente formulato qualcosa che
mi fa paura e che non voglio in testa." (sed - 9/1/2011)
Eccoci qua. Io, l'albero e la scatola. Un triangolo decisamente irregolare.
Beh, sapevo che sarebbe stato difficile... una di quelle cose ovviamente difficili che potresti anche decidere di evitare proprio perché sono scontatamente difficili e che invece sai già che farai perché, siccome banalmente difficili, le ritieni superabili e per questo diventano ancora più difficili, ovviamente difficili, appunto... insomma, io so cosa voglio dire!
Io, l'albero e la scatola. Tre punti uniti dalle circostanze che devono per forza diventare figura piana.
L'albero è finto. Non ha altra ragione di esistere se non quella di essere tirato fuori prima di Natale e ritualmente addobbato. Insomma, vive per questo, se mai si può considerare la cosa da questo punto di vista. Non deludere la sua funzione mi sembra già di per sé un motivo sufficiente, poi ci sono tutte le altre ragioni, quelle razionali, quelle che non elencherò perchè sarebbero fuori tema in questo post che di razionale non ha un bel niente.
Io, l'albero e la scatola. Tre vertici che delimitano uno spazio loro malgrado.
La scatola non ha la polvere che pensavo e non mi fa paura come credevo.... forse perché me la sono portata mentalmente appresso durante tutti questi mesi, ne ho sentito il peso ed ora la vedo poggiata sul pavimento e mi dico che è solo una scatala con dentro palline, luci e campanellini... tutto il resto non è mai stato realmente lì dentro, ma nella mia testa. E nella mia testa continuano ad esserci un sacco di cose che non si cancellerebbero neanche cambiando decorazioni di natale, neanche comprando un albero bianco, neanche scappando in un posto dove il Natale non esiste... Ma questo sarà mica un ragionamento razionale?
Io, l'albero e la scatola. Un percorso chiuso del quale mi rifiuto di essere lo start. Potrei chiamarlo un triangolo vizioso....
Io. Quella che non si sottrae, quella che affronta, quella forte. Ma con i suoi tempi.
Beh, sapevo che sarebbe stato difficile... una di quelle cose ovviamente difficili che potresti anche decidere di evitare proprio perché sono scontatamente difficili e che invece sai già che farai perché, siccome banalmente difficili, le ritieni superabili e per questo diventano ancora più difficili, ovviamente difficili, appunto... insomma, io so cosa voglio dire!
Io, l'albero e la scatola. Tre punti uniti dalle circostanze che devono per forza diventare figura piana.
L'albero è finto. Non ha altra ragione di esistere se non quella di essere tirato fuori prima di Natale e ritualmente addobbato. Insomma, vive per questo, se mai si può considerare la cosa da questo punto di vista. Non deludere la sua funzione mi sembra già di per sé un motivo sufficiente, poi ci sono tutte le altre ragioni, quelle razionali, quelle che non elencherò perchè sarebbero fuori tema in questo post che di razionale non ha un bel niente.
Io, l'albero e la scatola. Tre vertici che delimitano uno spazio loro malgrado.
La scatola non ha la polvere che pensavo e non mi fa paura come credevo.... forse perché me la sono portata mentalmente appresso durante tutti questi mesi, ne ho sentito il peso ed ora la vedo poggiata sul pavimento e mi dico che è solo una scatala con dentro palline, luci e campanellini... tutto il resto non è mai stato realmente lì dentro, ma nella mia testa. E nella mia testa continuano ad esserci un sacco di cose che non si cancellerebbero neanche cambiando decorazioni di natale, neanche comprando un albero bianco, neanche scappando in un posto dove il Natale non esiste... Ma questo sarà mica un ragionamento razionale?
Io, l'albero e la scatola. Un percorso chiuso del quale mi rifiuto di essere lo start. Potrei chiamarlo un triangolo vizioso....
Io. Quella che non si sottrae, quella che affronta, quella forte. Ma con i suoi tempi.
Non oggi.
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