sabato 21 gennaio 2012

invincibilità o resistenza?

Non ho fatto in tempo a pensare che forse stavo un po' meglio ed ecco una settimana di livello tendenzialmente melmoso con chiazze di sabbie mobili e qualche voragine su cui sono riuscita solo ad affacciarmi senza cadervi dentro, e questo non è poco. Non so, deve trattarsi di una sorta di giustizia divina che ad ogni mio accenno di  malcelata presunzione decide di ridimenzionarmi con ventate di incertezze e temporali d'ansie. Che poi, a me sembrerebbe pure tarato malino questo effetto riequilibrante... voglio dire, pensavo che un pizzico di presunzione non facesse male ai tipi come me! Evidentemente no. O forse sono io che cerco di far passare questa leggera componente come sostitutiva della  sana sicurezza che invece sarebbe consentita. Insomma, pensavo che fosse un farmaco generico ed invece è uno dopante.
Ok, abbiamo scherzato. Non sono così brava come credevo e magari anche chi me lo dice lo fa con una punta di perplessità... deve essere quella che mi procura ogni volta quella strana sensazione, una specie di brivido viscerale che non riesco ad identificare.
Eppure, credevo di avere il problema opposto, quella certa attrazione verso il prepararsi al peggio che finisce per diventare una rincorsa alla  profezia annunciata... mmm... Che stia qui l'eccesso di presunzione?
Ad ogni modo, questo accidenti di effetto riequilibrante dovrebbe spiegarmi come si fa ad affrontare la paura: familiarizzando con il peggio o dicendosi che lo si può affrontare?
E perché non provare analogo esercizio con il meglio, una volta tanto?
Che in realtà la madre di tutte le paure sia quella di essere felici?

E, infine, quale canzone scegliere?




4 commenti:

Ilmondoatestaingiù ha detto...

La paura si può affrontare, che è diverso dallo sconfiggere. Ci si può imparare a convivere, rendendosi conto che spesso riflette dei bisogni che non si sono messi a fuoco.

La paura di essere felici è potente, perché racchiude in sé molte paure: essere felici è una condizione rischiosa, perché può essere reversibile, e pure gravemente in alcuni casi.

Però isolarsi non serve: ci si condanna ad abbandonare ogni possibilità di essere felici per il timore di star male... e credo non sia nemmeno tanto logico.

Alla domanda su quale canzone scegliere, hai già fatto: hai scelto entrambe, potevi e l'hai fatto. Solo a volte per esprimere la libertà occorre scegliere, facendosi assalire dalla paura di sbagliare. E così si sbaglia sicuramente, rinunciando anche all'opzione buona... :)

sed ha detto...

beh, con i muse non si sbaglia mai e questa è l'unica cosa buona di questo post... e di questa settimana!

Ilmondoatestaingiù ha detto...

Non si tratta della mia musica, ma vi ho trovato le componenti emozionanti...

sed ha detto...

Beh, le emozioni sono la mia unica chiave di lettura musicale, non bado ai generi... e da te mi trovo sempre bene :)