sabato 13 ottobre 2012

topologie

Diciamo pure che ho sottovalutato la questione. Oddio, non che avessi scelta, mio padre doveva fare un piccolo intervento e c'era da passare la notte con lui, era ovvio che ci pensassi io. In ogni caso, tornare in ospedale dopo un anno non mi ha preoccupata... voglio dire, non si trattava di una cosa grave, magari fastidiosa ma che non presupponeva neanche troppa assistenza, era più che altro una nottata di... affetto. E poi  un altro ospedale... Senza contare che io sono brava a gestirmi queste cose.
Sì, ho sottovalutato. Che poi, se mi fossi, come dire, preparata sarebbe cambiato qualcosa?
Comunque, sono stati probabilmente i rumori della notte in corsia ad innescarmi la consueta catena di pensieri e flash di immagini che mi fa tanto paura e, come ogni volta, ho cercato di distogliere la mente e di riemergere da quel senso di soffocamennto che mi prende...
Lettore mp3... sì, sì, mp3... ne ho anche uno mp4 in realtà ma sono affezionato a questo vecchio, con i suoi tastini semplici che riconosco senza guardare, così che posso cercare le canzoni che voglio e cambiare il volume con clic veloci... ecco, musica è quello che ci vuole.
In realtà, non sto molto tranquilla, ho paura di non sentire se mio padre mi chiama... allora lo guardo spesso e ogni tanto ascolto con un solo degli auricolari. Mmm... non è che sia il massimo della qualità sonoro, eh? intercetto pure i discorsi che l'altro paziente della camera fa con sua moglie...  Sta dicendo che secondo lui c'è un topino qui intorno!
Infilo di nuovo le cuffiette e ridacchio tra me e me andando avanti con la play list...
Il signore in questione, è abbastanza buffo, assomiglia a Andrea Bocelli anziano, forse perché  ci vede pochissimo e tiene gli occhi sempre un po' fissi, con le palpebre lievemente abbassate e le sopracciglia alte ed ha il volto tendente ad un sorriso astratto, come se fosse in un mondo tutto suo... Dice spesso cose con poco senso logico, parte delle quali sua moglie neanche sente, non prendendo troppo sul serio la parte  restante. La faccenda del topo non so se l'ha capita.
Certo che in tanti anni di ospedali, ne ho conosciuti di compagni di stanza, ogni volta è una sorpresa ed è sempre una situazione particolare perché il contesto ti obbliga a condividere un livello elevato di intimità e così, nel giro di poche ore, ti ritrovi dentro alla vita di perfetti sconosciuti, dentro alle loro abitudini, agli aspetti caratteriali più privati.
Una galleria di volti e situazioni, mi si affaccia in mente  e sento  di nuovo quella sensazione di sottovuoto... Salto un po' di canzoni che non mi va di ascoltare e mentre vado avanti veloce, tolgo di nuovo una cuffietta... mio padre dorme, a dire il vero russa pure ma il signore dell'altro letto è ancora concentrato sul topo... è buffo perché ne parla come se fosse una cosa leggermente fastidiosa ma non troppo strana... la moglie è ovviamente scettica ma anche un po' divertita. Lui insiste a dire che deve esserci per forza lì intorno e che se ne accorge da piccoli rumori, una specie di tac, a volte di seguito, a volte isolati... ecco, l'ha sentito di nuovo. Lei no e gli intima di dormire.
Trovo la canzone che cercavo e alzo il volume lasciando che la musica si espanda nella mia testa e oltre, riempiendo vuoti i gorghi... quando finisce c'è solo silenzio. Dentro e fuori.  Cerco un altro brano e d'un tratto mi rendo conto che il clic dei tastini del mio mp3 potrebbe essere benissino un tac...
Oddio, il topo sono io!
 
 
 

2 commenti:

Sammy ha detto...

c'è in giro un topo con i tac?
Tipo Minnie?

sed ha detto...

attualmente è nella mia borsa!