giovedì 6 giugno 2013

(s)ba(n)damenti

Lei l'avevo già vista in ospedale. Il reparto non è grandissimo e siccome la camera dove vado sta in fondo al corridoio, ogni volta che lo percorro, arrivando o andando via, è inevitabile dare fuggevoli occhiate dentro le stanze dove, spesso, può capitare di individuare qualche conoscente. D'altra parte si tratta di un ospedale di paese e le persone che non conosci direttamente finisci comunque per identificarle o almeno determinarne la provenienza.
La donna in questione l'avevo vista passando e poi anche fuori dalla stanza. E, naturalmente, alla porta finestra proprio accanto alla camera che frequento al momento. In realtà è un'uscita di sicurezza che dà su una scala esterna, ma se si prova ad aprirla scatta il campanello di allarme e così è sempre chiusa. Trovandosi però alla fine del corridoio del reparto, viene abbastanza naturale raggiungerla e sostarvi davanti, specialmente quando si parla al telefono, illudendosi di trovare così un minimo di privacy.
Nulla di più sbagliato. Ho scoperto che l'acustica è tale che le voci rimbalzano letteralmente contro il vetro e si infilano nelle due ultime camerette... insomma si sente tutto.
La scoperta mi ha procurato un po' di disagio perché una ventina di mesi fa, davanti a quella finestra ho fatto le telefonate più difficili della mia vita e quindi devo averle condivise con gli occasionali occupanti di allora... mmm... per fortuna ricordo di averle trovate spesso anche vuote.
Ma dicevo della donna, la badante. Si, perché ovviamente l'ho inquadrata subito... ok, potrei dire che è stato per averla sentita parlare ma in realtà quella è stata solo la conferma. Prima era stata la fisionomia, l'aspetto ed i modi a farmela classificare.
La cosa che mi ha colpito, però, è stata la sensazione di somiglianza... ok, lo ammetto, è stata una sensazione di timore... oddio, non è che ho pregiudizi, intendiamoci, anzi, questo periodo di "assistenza ospedaliera mi ha tranquillizzata sul fatto che se anche dovessi perdere il lavoro, qualcosa saprei fare ed è anche un settore dove resiste una discreta domanda...
Però, che devo dire, in quella donna ho visto alcuni tratti che, seppure un po' esasperati, potrebbero appartenermi e che dovrei riconsiderare... forme abbondanti, capelli dal taglio e colore forse non adatti, abbigliamento piuttosto dozzinale... sì, va bene, io riesco ad essere ancora un po' più anonima ma certo non riesco a camuffare le mie "cineserie" come sanno fare altre donne...
Sì, lo so, dovrei smettere di prendermi in giro e cercare di migliorare ciò che non mi piace... questi miei sguazzamenti nella mancanza di autostima stanno diventando fastidiosi anche alle mie orecchie.
E poi, dai, sono io che esagero certe sensazioni perché mi sento di nuovo in periodo da Cenerella...
Però... però... poi mi capita di contattare la donna di cui sopra per proporle un lavoro, mi presento, le dico che ci siamo già viste in ospedale... lei mi guarda per un minuto e poi mi fa:
"Ah, avevi capelli lisci, ecco perché non riconosciuta... sì, ricordo bene, Io pensato che tu straniera."

Appunto.






 

4 commenti:

Ilmondoatestaingiù ha detto...

Ecco, questi son bei momenti, senza dubbio :)

sed ha detto...

più che momenti, direi epoche... Ere!

Lo scrittore mascherato ha detto...

Sed questo post direi che è un pò troppo come dire autolesionista...

sed ha detto...

Capitano, al momento mi sento come Anakin Skywalker nel terzo episodio....sto per indossare anche la mascherona!!! Altro che autolesionista!!! :-)