30 Novembre 2010
Quando sei un persona fondamentalmente chiusa ma che ha imparato ad aprirsi (anche bene, se vuoi) il tuo destino (sempre che tu creda al destino) è di oscillare perennemente tra queste due possibilità. Lo puoi decidere, insomma.
E' un po' come il principio dei vasi comunicanti... tu tenevi tutto dentro il tuo bel contenitore, magari a volte tracimavi un po', si, in effetti dovevi stare attenta a non produrre troppo liquido, oppure a non restare a secco, comunque a non superare i livelli di guardia... mmm... è vero, non era sempre piacevole...
Così hai iniziato ad aprire canali di collegamento con altri recipienti e, caspita, hai visto la differenza! Scambio di liquidi, innalzamento di livelli, variazioni di concentrazione...
Ma se tu eri nata come recipiente chiuso, se il tuo istinto aveva scelto per te questa soluzione, un motivo evidentemente c'era... probabilmente è quella tua certa incostanza di portata, quel tuo alternare irruenti piene e periodi di secche... difficile giustificarsi con gli altri recipienti. E poi non è detto che tutti gradiscano il tuo fluido.
E così qualche canale si è chiuso, a volte sei stata tu dall'interno, altre lo hai trovato sbarrato. Di colpo. O un pochino alla volta. Non sapresti dire cosa è peggio.
Ecco, secondo me, il tuo istinto ti voleva proteggere proprio da questo... ti conosce, sa cosa ti fa stare male... Perché il problema non è tanto gestire il canale chiuso, quello lo sai fare, sei abituata alle improvvise secche, alle tue melme. Il vero problema è quando quel canale saltuariamente si riapre. A volte accade per tua insistenza, per la pressione che continui ad esercitare su quel possibile sbocco, con il folle persiero che sapresti gestire meglio la tua portata se ti venisse data un'altra occasione. Ma può succedere anche di trovare canali un po' schizofrenici, con i sistemi di apertura regolati da un singolare senso dell'umorismo.
In ogni caso, il vero problema è che quando improvvisamente te li ritrovi aperti, tutto il tuo allenamento a trattenere il liquido scompare.
E tu defluisci. Senza regole, senza contegno, senza neanche volerlo. Incontrollabile.
Generalmente non ti accorgi subito di quando il canale si chiude ancora... forse eri talmente secca che il sollievo che provi non ti fa notare che il liquido di cui ti bagni è soltanto tuo... Ma poi te lo senti arrivare inaspettatamente alla bocca, lo riconosci, annaspi disperatamente mentre lui ti sommerge.
Affoghi.
Almeno quel tanto che basta a farti ricordare che sei un anfibio.
niente baci... voglio restare rana
Quando sei un persona fondamentalmente chiusa ma che ha imparato ad aprirsi (anche bene, se vuoi) il tuo destino (sempre che tu creda al destino) è di oscillare perennemente tra queste due possibilità. Lo puoi decidere, insomma.
E' un po' come il principio dei vasi comunicanti... tu tenevi tutto dentro il tuo bel contenitore, magari a volte tracimavi un po', si, in effetti dovevi stare attenta a non produrre troppo liquido, oppure a non restare a secco, comunque a non superare i livelli di guardia... mmm... è vero, non era sempre piacevole...
Così hai iniziato ad aprire canali di collegamento con altri recipienti e, caspita, hai visto la differenza! Scambio di liquidi, innalzamento di livelli, variazioni di concentrazione...
Ma se tu eri nata come recipiente chiuso, se il tuo istinto aveva scelto per te questa soluzione, un motivo evidentemente c'era... probabilmente è quella tua certa incostanza di portata, quel tuo alternare irruenti piene e periodi di secche... difficile giustificarsi con gli altri recipienti. E poi non è detto che tutti gradiscano il tuo fluido.
E così qualche canale si è chiuso, a volte sei stata tu dall'interno, altre lo hai trovato sbarrato. Di colpo. O un pochino alla volta. Non sapresti dire cosa è peggio.
Ecco, secondo me, il tuo istinto ti voleva proteggere proprio da questo... ti conosce, sa cosa ti fa stare male... Perché il problema non è tanto gestire il canale chiuso, quello lo sai fare, sei abituata alle improvvise secche, alle tue melme. Il vero problema è quando quel canale saltuariamente si riapre. A volte accade per tua insistenza, per la pressione che continui ad esercitare su quel possibile sbocco, con il folle persiero che sapresti gestire meglio la tua portata se ti venisse data un'altra occasione. Ma può succedere anche di trovare canali un po' schizofrenici, con i sistemi di apertura regolati da un singolare senso dell'umorismo.
In ogni caso, il vero problema è che quando improvvisamente te li ritrovi aperti, tutto il tuo allenamento a trattenere il liquido scompare.
E tu defluisci. Senza regole, senza contegno, senza neanche volerlo. Incontrollabile.
Generalmente non ti accorgi subito di quando il canale si chiude ancora... forse eri talmente secca che il sollievo che provi non ti fa notare che il liquido di cui ti bagni è soltanto tuo... Ma poi te lo senti arrivare inaspettatamente alla bocca, lo riconosci, annaspi disperatamente mentre lui ti sommerge.
Affoghi.
Almeno quel tanto che basta a farti ricordare che sei un anfibio.
niente baci... voglio restare rana
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